Se avete facebook, vi interessate di social media o semplicemente leggete con ansia la colonna destra di Repubblica, saprete senz’altro che la notizia del giorno è lo “scandalo” che vede la Minetti come testimonial della Parah, una anonima ditta italiana produttrice di tende parasole, mutande e costumi.
Ora, come al solito in questi casi, sui social network si sono scatenate le proteste del temibile popolo della rete (quelli che sono le ggente e il potere li temono) e dei soliti professoroni social media guru, in un accorato misticismo buonista democristiano all’italiana.
In sostanza, la ggente accusa l’azienda di aver scelto la Minetti come testimonial solo per avere risonanza mediatica, preferendola a centinaia di anonime modelle (come il geniale comunicato stampa della Parah ha l’accortezza di chiarire), premiando invece una che ha dato il culo, anziché farselo.
Sono ovviamente piovute le innumerevoli prese di distanza dal brand da parte della fetta più racchia e obesa delle Facebook-fan, una fetta che a proprio malincuore ha scoperto di non essere il target del brand. Eh già, cara grassona brufolosa proto femminista, pensavi davvero di poter indossare una brasiliana in spiaggia a Formentera?
Che ci sia una regia ben studiata viene confermato anche dalle dichiarazioni della Minetti – “Lo faccio per tirar su l’economia” – che avevano fatto esplodere in un primo momento la protesta, montata poi su facebook e fatta deflagrare definitivamente dal brillante comunicato stampa del responsabile marketing dell’azienda (che potete leggere sulla pagina Facebook Parah), che si faceva beffe di tutti i social media guru, che come sciacalli in calore sono andati a scrivere sul proprio blog di Epic Fail del reputation management, di arretratezza culturale e di caso di studio di come non si gestiscono brand e social media, facendo godere il reparto marketing della Parah, che non aspettava altro.
Già, perché in una giornata è riuscito a compiere il sogno di ogni responsabile marketing:
POSIZIONARE IL BRAND.
Oggi infatti, grazie all’utilizzo di Nicole Minetti come testimonial, Parah si piazza nell’immaginario collettivo come la marca che fa I COSTUMI DA ZOCCOLA.
…E con buona pace di chi gestisce la pagina Facebook, l’ha ripulita da quelle cazzo di noiosissime ciccione brufolose proto femministe che non erano engaging e che tiravano giù le conversion, lasciano spazio alle giovani, rampanti zoccole in target!
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